17 NOVEMBRE IN PIAZZA PER UNA NUOVA SCUOLA: DOCUMENTO RIVENDICATIVO DELL’OSA

Perché il 17 novembre, giornata internazionale dello studente e data di mobilitazione nazionale, scenderemo in piazza? Perché è essenziale lottare per una Nuova Scuola Pubblica, per un nuovo modello di formazione da costruire sulle macerie del vecchio, che dia emancipazione agli studenti e riscatto per quelli delle classi popolari. Che la scuola (gabbia) italiana di oggi sia in crisi e non funzioni più lo sanno tutti, anche quelli che l’hanno resa così a suon di riforme neoliberiste negli ultimi anni e oggi sono ai posti di comando: i dati che vengono dalla realtà sulle pietose condizioni dei nostri edifici, sull’assenza di personale, sull’abbandono scolastico, sull’impoverimento culturale del paese e sulla crisi di prospettive per i giovani sono sotto gli occhi di tutti. La risposta di governo Meloni e Valditara? Una riforma ultra aziendalista che continua sulla scellerata strada intrapresa in questi anni e che ci ha portato alla situazione in cui siamo oggi. A cui si aggiungono repressione, revisionismo e oppressione dei diritti. D’altronde, la linea bellicista del governo e l’aumento costante delle spese militari a danno di quelle sociali ci mostrano da che parte stanno: NON DA QUELLA DEGLI STUDENTI. E da qui la necessità di organizzarci, per far sentire la nostra voce, e di mobilitarci. Con questo documento rivendicativo poniamo le basi della nostra mobilitazione e chiamiamo gli studenti di tutta Italia a scendere in piazza, contro la gabbia del presente, per una nuova scuola pubblica.

RIVENDICAZIONI:

1) SOLDI ALLA SCUOLA, NON ALLA GUERRA: Anche quest’anno il governo ha scelto di sostenere con miliardi di euro le spese militari in base alle logiche guerrafondaie che, come tutte le forze imperialiste, continua a perseguire; miliardi di euro che sono invece necessari alla scuola e alla sanità pubblica, settori fondamentali per la vita dei cittadini. Anche i soldi del PNRR sono stati utilizzati per la produzione e l’invio di armamenti. Come studenti e studentesse pretendiamo lo stop all’invio di armi perché crediamo si debba garantire la pace tra i popoli e che l’Italia debba uscire dalla guerra e dalla NATO. Ribadiamo quindi l’importanza che i fondi impiegati per le politiche di guerra vengano impiegati nelle nostre scuole che si trovano in situazioni di edilizia fatiscente, con mancanza di personale e di risorse legate ai bisogni reali degli studenti, nelle quali il diritto allo studio non può essere garantito.

2) NO ALLA RIFORMA VALDITARA: Ci opponiamo alla riforma di Valditara che, da una parte, rafforza la repressione degli studenti in lotta con la manovra sul voto in condotta, e dall’altra parte prevede la sperimentazione su larga scala del percorso quadriennale nei tecnici e professionali, rafforzando il PCTO aumentandone le ore e il numero dei progetti tra scuola pubblica e aziende private, attraverso formazioni lavorative mirate, promuovendo le iscrizioni agli ITS, promuovendo la “flessibilità didattica e organizzativa” per andare incontro alle “competenze trasversali e tecniche” tanto richieste dai privati. Quando Governo e Confindustria parlano di “favorire la maggiore occupabilità di giovani, salvaguardando la competitività e la crescita del Paese” quello che intendono è che vogliono abituare gli studenti ad un mondo del lavoro precario e senza prospettive, e che con riforme come questa vogliono piegare la scuola ai loro interessi. Questa riforma subordina sempre più la scuola pubblica italiana alle necessità del mercato nazionale ed europeo. Lotteremo contro questa riforma con le unghie e con i denti, contro la scuola gabbia che allinea le prospettive degli studenti alla precarietà lavorativa e che mina la funzione di emancipazione sociale e culturale della scuola.

3) ABOLIZIONE PCTO: Il PCTO continua ad essere lo strumento con cui ogni anno veniamo sfruttati lavorando gratis in aziende private al posto di essere a scuola, e con cui veniamo abituati al lavoro che troveremo una volta usciti dalle superiori: un lavoro povero, precario e assassino. Non dimentichiamoci infatti che oltre alle migliaia di lavoratori che muoiono ogni anno sul posto di lavoro, ben tre studenti sono stati uccisi da questo infame progetto: Lorenzo, Giuseppe e Giuliano. Il PCTO è sempre stato la punta di diamante della scuola gabbia e con il ministero Valditara esso sta assumendo un’importanza sempre maggiore la nuova riforma dei tecnici e professionali permetterà infatti alle scuole di aumentare il numero di ore di PCTO compromettendo ulteriormente la preparazione didattica degli studenti dei tecnici e dei professionali e aumentando la divaricazione e la selezione di classe. Come OSA rivendichiamo l’abolizione totale del PCTO, e che l’istruzione professionale venga reinternalizzata: torni cioè ad essere svolta a scuola, nei laboratori, in strutture pubbliche, sicure e al di fuori di ogni logica di profitto.

4) EDUCAZIONE ALLA SESSUALITA’ E CARRIERA ALIAS IN TUTTE LE SCUOLE: La promessa da parte del ministro Valditara sulle lezioni riguardanti l’educazione alla sessualità si è dimostrata quello che ci aspettavamo, una farsa. Nelle scuole non ce ne è traccia, e sappiamo che qualora si affrontasse questo tema sarebbe fatto o in maniera reazionaria, o solo di facciata tralasciando gli aspetti economici e sociali che riguardano le nostre vite! A questo si aggiunge la mancanza di personale docente e dei consultori, la riluttanza da parte dei dirigenti scolastici nel trattare in maniera consapevole temi “scomodi” come la contraccezione, l’aborto, la questione di genere e così a seguire… La scuola deve tutelarci e formarci su questo, perciò chiediamo che l’educazione alla sessualità e all’affettività venga inserita all’interno del programma scolastico e rispettata realmente. In ogni scuola si deve fare, libera dalla cultura reazionaria e aumentando le spese sociali – che anche il centrosinistra ha tagliato – per garantire a tutti sanità, servizi, autodeterminazione, emancipazione. Inoltre, vogliamo ribadire che difronte alle violentissime barbarie del presente che ci vuole vittime noi ci autodifenderemo attraverso la conoscenza dei nostri diritti e l’organizzazione popolare. Lotteremo per portare in tutte le scuole la Carriera Alias, come strumento di liberazione dall’oppressione che il centrosinistra strumentalizza e la destra reazionaria attacca.

5) LIBERIAMO L’ARTE: Come studenti viviamo una scuola che ormai da anni ha perso la sua funzione emancipatrice, riflettendosi in modo particolarmente contraddittorio soprattutto nei licei artistici, i quali sono diventati sempre di più un mero strumento di divulgazione e pubblicizzazione delle grandi aziende e delle multinazionali. Gli studenti degli artistici vedono davanti a loro un panorama di vera crisi di prospettive, causata da una mercificazione costante dell’arte e del “libero pensiero”, facendo diventare sempre più difficile la possibilità di liberare l’arte dalle logiche del capitalismo. Come se non bastasse, si somma il malfunzionamento dei laboratori pratici (laddove esistono), la mancanza di materiale didattico (i cui costi ricadono, quindi, sulle spalle delle nostre famiglie) e il decadimento delle infrastrutture (a causa degli scarsi investimenti all’istruzione in favore, invece, delle sempre più ingenti spese militari). Contro questo appiattimento sistemico, vogliamo che nelle scuole l’arte possa essere libera dalle logiche di profitto e che venga sostenuta dalla presenza di veri spazi di formazione all’interno di una nuova scuola pubblica.

6) NO MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE: In un panorama geopolitico che vede l’inasprimento delle tensioni internazionali e un sempre maggiore bellicismo dell’imperialismo occidentale, osserviamo come la retorica della militarizzazione si stia facendo strada nella vita di tutti i giorni, tramite una spietata propaganda militarista calata dall’alto che riesce ad entrare anche nelle scuole. Conosciamo da anni i percorsi di PCTO legati al mondo dell’esercito, come nel caso della base militare della Sigonella a Palermo, o del poligono militare di Arbus, in Sardegna. Come OSA ci schieriamo con fermezza contro la guerra imperialista e rifiutiamo la propaganda militarista nelle scuole e non.