NO ALL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO NO A LAVORO GRATUITO E PRECARIETA’

A quasi due anni dall’approvazione della legge 107/2015, è possibile tracciare un primo bilancio di uno degli aspetti più controversi introdotti dalla Buona Scuola, quello dell’alternanza scuola-lavoro.

Ed è subito evidente come questa non sia stata progettata nell’interesse della formazione degli studenti. Infatti sono numerosissimi i casi segnalati in cui gli studenti sono stati mandati a svolgere mansioni che nulla hanno a vedere con il loro percorso educativo e con la loro formazione. Gratis ovviamente.

Altrettanto evidente è che la manovra non sta avendo (e non avrà) alcun ruolo positivo nel mitigare quella piaga sociale che è la disoccupazione giovanile: al contrario, fornendo alle imprese una grande forza lavoro gratuite e perennemente rinnovata, non può che contribuire a rendere meno conveniente assumere con contratti stabili e buoni stipendi.

Ma soprattutto è chiaro che l’alternanza è coerente con un progetto decennale di dequalificazione dell’istruzione in Italia, portato avanti attraverso tagli lineari e aziendalizzazione delle scuole. Tale scempio dell’istruzione pubblica si colloca perfettamente all’interno della ristrutturazione produttiva della macro-area europea. È il risultato un processo di costruzione di un’Unione Europea che nella sua stessa natura prevede una differenziazione territoriale. Un’area, quella mediterranea o dei paesi PIIGS, in cui la disoccupazione tocca cifre folli e l’istruzione di qualità diventa un privilegio per pochi; ed un’Europa centro-settentrionale a guida tedesca, che attira sia manodopera a basso costo sia le menti più brillanti dei paesi PIIGS.

Di fronte a questo furto di cervelli noi rispondiamo NOI RESTIAMO, noi restiamo e lottiamo per ottenere le stesse possibilità che erano state garantite ai nostri genitori, lottiamo per avere un’istruzione di qualità e accessibile a tutti, lottiamo contro il lavoro precario o gratuito.

Per questo sosteniamo lo sciopero della scuola indetto da USB, Cobas, Unicobas e altri sindacati di base per venerdì 17 marzo, e sempre per questo parteciperemo alla mobilitazione nazionale del 25 marzo a Roma, in occasione delle celebrazioni dei 60 anni dalla firma dei trattati di Roma e quindi dall’inizio di costruzione della UE. Crediamo davvero non ci sia nulla da festeggiare!