CRISI ENERGETICA, AMBIENTALE E MILITARE: STACCHIAMO LA SPINA A QUESTO SISTEMA! Mobilitazione domenica 22 maggio alla centrale nucleare di Caorso

A fine maggio il Parlamento Europeo sarà chiamato a ratificare la decisione della commissione europea d’inserire il gas e l’energia da fissione nucleare nella tassonomia verde, ossia la lista di fonti considerate sostenibili e finanziabili sul mercato, propedeutiche alla cosiddetta “transizione ecologica”.

La prepotente imposizione nel dibattito pubblico dell’energia nucleare tenta di farlo emergere come panacea del disastro ambientale eludendo strumentalmente – oltre all’impatto ambientale dei processi a monte e a valle della produzione – le motivazioni che stanno dietro questa scelta: non il superamento di un sistema di sviluppo fallito e insostenibile, ma la sua riproposizione elevata alle estreme conseguenze per adeguare l’Unione Europea all’era dell’ipercompetitività evocata già a settembre da Ursula von der Leyen.

L’intensificazione della competizione multipolare – sfociata nell’escalation bellica in Ucraina – viene colta dall’Unione Europea come occasione per accelerare il proprio processo di rafforzamento e indipendenza. Anche sul piano energetico la definizione di un programma apposito (il REPowerEU) rappresenta un passo in avanti nel raggiungere un programma di approvvigionamento autonomo, in un settore dove si gioca una partita decisiva per quelli che saranno i nuovi equilibri e i rapporti di forza del mondo per come va configurandosi.

Questo è il contesto in cui si inserisce il rilancio dell’energia nucleare, senza dimenticare la pericolosa declinazione militare, sempre presente nei Paesi che ne fanno un impiego civile.

Negli ultimi anni una crescente attenzione al tema ambientale, soprattutto tra giovani e giovanissimi, si è tramutata in marea riempiendo le piazze e gridando che “non esiste un pianeta B“. Oggi è in corso un tentativo di sussumere questo malcontento incanalandolo verso false soluzioni funzionali al sistema stesso. E’ compito di noi giovani generazioni, che più di tutti pagheremo in futuro le conseguenze ambientali e sociali, fermare questa vera e propria truffa denunciandone la deriva ecocida e guerrafondaia.

Mobilitiamoci domenica 22 maggio, in prossimità della votazione europea sulla tassonomia verde, alla centrale nucleare di Caorso, luogo simbolo del movimento antinucleare. Opporsi al nucleare significa staccare la spina all’ennesimo tentativo dell’Unione Europea di verniciare di verde le proprie politiche imperialiste, contrapponendogli una prospettiva alternativa che oggi più di prima non solo è possibile, ma è l’unica strada per salvare l’Umanità e il pianeta.

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