Strage di Piazza Fontana 50 anni dopo. Un’altra generazione continua la lotta

Pubblichiamo qui il contributo che abbiamo scritto come premessa al dossier realizzato insieme alla Rete dei Comunisti “Piazza Fontana. Una strage lunga cinquant’anni”. Per una realtà giovanile e studentesca come la nostra, che si misura quotidianamente con la sfida di agire e organizzarsi guardando a un orizzonte di trasformazione dei rapporti sociali vigenti, la storia è un elemento cardine da

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12 dicembre strage a Piazza Fontana. Non sarà mai una data qualunque su calendario

Prossimo 12 dicembre saranno passati cinquanta anni dalla strage nella Banca dell’Agricoltura in piazza Fontana, a Milano. Quella data, che non sarà mai come le altre sul calendario, rappresenta un salto di qualità nella “guerra non dichiarata” da parte dello Stato italiano, insieme ai servizi militari Usa e alle organizzazioni fasciste, contro il movimento operaio, la sinistra e i comunisti

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Un salto qualitativo della repressione: un rischio scongiurato, ma solo per poco.

Benché il decreto-legge conosciuto come “Decreto sicurezza bis” e il “Decreto famiglia” voluto da Di Maio avessero una portata anche elettorale, testimoniata dalla loro presentazione a ridosso delle Europee, l’approvazione di entrambi i provvedimenti è stata rinviata a causa della rottura sempre più profonda tra le due anime che compongono l’esecutivo. Infatti, lunedì 20 maggio, in sede di discussione di

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BOLOGNA RESPINGE FORZA NUOVA! UNA GRANDE GIORNATA DI ANTIFASCISMO!

Ieri, a Bologna, siamo scesi in piazza per cercare di impedire il comizio di Forza Nuova, presieduto da Roberto Fiore, stragista nero condannato. I motivi della chiamata sono innumerevoli. Abbiamo voluto dimostrare che l’antifascismo non può essere delegato alle istituzioni, ma deve essere una forma militante e organizzata; deve essere la costruzione di un percorso politico che elimini dalla scena

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Mini-Naja: educazione militare d’élite per tempi di guerra

Il 27 marzo la camera ha approvato quasi all’unanimità la proposta di legge sulla cosiddetta “mini naja”, un percorso formativo in ambito militare, volontario e non retribuito, della durata di sei mesi per i giovani diplomati di età compresa tra i 19 e i 22 anni. Crediamo sia importante inquadrare correttamente questo provvedimento, sia come anticorpo contro lo schiacciamento del

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Se viviamo è per camminare sulla testa dei re

Leggi sul computer, oppure Scarica il file per l’autostampa (stampa fronte retro + rilegatura lato corto) Nel presentare questo opuscolo – il quale ospita una serie di contributi elaborati nell’arco di questi due mesi di mobilitazioni contro il Burger King della Palazzina Moro e i privati nell’università – intendiamo non solo fornire un resoconto e alcuni approfondimenti riguardo alle questioni

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Il decreto Salvini su immigrazione e sicurezza

Leggi sul computer, oppure Scarica il file per l’autostampa (stampa fronte retro + rilegatura lato corto) Se Minniti si era almeno preso la briga di fare due decreti separati, pur conseguenti, Salvini ha deciso di accorpare in un unico decreto la materia dell’immigrazione e della sicurezza pubblica-antiterrorismo-antimafia. Si ripropone quindi il fatale binomio immigrazione-(in)sicurezza, in un clima alimentato ad arte

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Amnistia, e non solo. Costruire ora un punto di resistenza

Si potrebbe sintetizzare così, se non si avesse la certezza di mozzare i numerosi spunti di riflessione, il messaggio emerso dal dibattito pubblico tenutosi martedì 22 gennaio presso  i Magazzini Popolari di Casal Bertone. Un dibattito che ha visto circa quindici interventi. La fulminea estradizione di Cesare Battisti ha reso manifesta, una volta di più, la piega impressa alle istituzioni

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Solidarietà alle compagne e ai compagni del Catai!

MASSIMA SOLIDARIETÀ ALLE COMPAGNE E AI COMPAGNI DEL Catai! Chi ha interesse nel vedere distrutto uno spazio sociale dove quotidianamente ci si organizza uniti contro sfruttamento e oppressione? i padroni. Chi sfonda porte, distrugge librerie e imbratta muri con minacce e insulti? i fascisti. Servi dei servi dei servi dei servi. Nulla resterà impunito. Di seguito il comunicato dei compagni

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Giovani a sud della crisi. Un’analisi concreta della situazione concreta della condizione sociale giovanile

recensione di Antonio Allegra   C’è un merito che bisogna riconoscere ai compagni di Noi Restiamo da quando sono nati: quello dello sforzo teorico di ricostruzione di un quadro della questione sociale giovanile all’interno delle dinamiche della competizione capitalistica globale, con particolare attenzione allo specifico della situazione italiana. Il nuovo lavoro di ricerca e di analisi, Giovani a sud della

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