La Sapienza che cambia e The Student Hotel: comprendere la fase, inserirsi nelle contraddizioni e rilanciare le lotte.

È notizia di ieri che la Spazio Temporaneo srl, la società che organizzava gli eventi nell’area meglio conosciuta come l’Ex dogana, in via dello Scalo di San Lorenzo, ha riconsegnato i locali al proprietario, la Residenziale Immobiliare 2004, controllata di Cassa depositi e prestiti immobiliare, che dunque potrà finalmente dare il via libera all’avvio dei cantieri per la realizzazione del

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Mini-Naja: educazione militare d’élite per tempi di guerra

Il 27 marzo la camera ha approvato quasi all’unanimità la proposta di legge sulla cosiddetta “mini naja”, un percorso formativo in ambito militare, volontario e non retribuito, della durata di sei mesi per i giovani diplomati di età compresa tra i 19 e i 22 anni. Crediamo sia importante inquadrare correttamente questo provvedimento, sia come anticorpo contro lo schiacciamento del

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La formazione ai tempi della specializzazione per pochi e del lavoro povero per molti

** Il testo del nostro intervento ospitato durante la conferenza dell’Unione Sindacale di Base su “Industria 4.0 innovazione e disoccupazione tecnologica” il 30 marzo 2019 a Pontedera ** Questo intervento si concentrerà sulla polarizzazione che il sistema formativo subisce e sulle conseguenze che questa ha sul mondo del lavoro, in particolare sulle fasce giovanili intense non tanto in senso anagrafico

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Giovani a sud della crisi [Ristampa aggiornata]

*** A distanza di pochi mesi dall’uscita di Giovani a sud della crisi proponiamo, in occasione della ristampa, una versione aggiornata dell’introduzione. Per chi fosse interessato all’acquisto del libro ci contatti all’indirizzo noirestiamo@gmail.com *** Sono ormai dieci anni che qualunque testo di politica, sociologia o economia, deve necessariamente includere nelle prime righe dell’introduzione il conteggio degli anni di crisi. Dieci

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Fratture reali e rotture possibili nella UE. la Rivoluzione nel XXI Secolo

Il processo di costituzione di un polo imperialista europeo in grado di competere alla pari con gli altri macro-blocchi mondiali in uno scenario internazionale sempre più bellicoso fino a questo momento si è dimostrato in grado di reggere i colpi delle contraddizioni che ha necessariamente scatenato. Trattandosi di un processo reale e non concluso naturalmente possiamo semplicemente leggere le tendenze,

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Amnistia, e non solo. Costruire ora un punto di resistenza

Si potrebbe sintetizzare così, se non si avesse la certezza di mozzare i numerosi spunti di riflessione, il messaggio emerso dal dibattito pubblico tenutosi martedì 22 gennaio presso  i Magazzini Popolari di Casal Bertone. Un dibattito che ha visto circa quindici interventi. La fulminea estradizione di Cesare Battisti ha reso manifesta, una volta di più, la piega impressa alle istituzioni

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Dinamiche migratorie fra centro e periferia europea

SCARICA Dinamiche migratorie fra centro e periferia europea Quando qualche anno fa facemmo nascere «Noi Restiamo» eravamo partiti dall’osservazione basilare che un numero sempre maggiore di coetanei (e non) stava lasciando l’Italia. I numeri pubblicati ogni anno dai rapporti del- la Fondazione Migrantes hanno progressivamente rivelato che l’Italia, ben lontana dall’invasione vagheggiata dai fascio-leghisti nostrani, stava viven- do un fenomeno

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Il decreto Salvini su immigrazione e sicurezza alla luce della fase politica. Tra DEF, commissione Europea e propaganda.

Il decreto-legge 113 del 2018, meglio noto come decreto Salvini, è diventato uno dei nodi centrali del dibattito politico nell’ultimo mese e mezzo. Per la Lega, oltre che per il social media manager di Matteo Salvini, è diventato un baluardo identitario estremamente importante attorno a cui continuare ad agglomerare sostegno e costruire consenso elettorale – anche a fronte delle difficoltà

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L’ideale europeo di mobilità del lavoro è una guerra tra poveri su scala europea

[Nono, ed ultimo, contributo di Terroni d’Europa, clicka qui per la pubblicazione completa] L’ultimo studio dell’Eurostat sulla mobilità del lavoro in Europa1 lancia l’allarme: nonostante la fame generata dalla crisi e le umiliazioni inflitte da disoccupazione e precarietà, i senza lavoro italiani sono restii ad abbandonare il loro Paese per trovare un’occupazione all’estero. Solo 7 disoccupati su 100 si dicono disponibili

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