Solidarietà a Hobo

Dopo le ennesime sanzioni disciplinari a scapito di tanti studenti comminate lunedì dal Senato accademico per attaccare arbitrariamente la giusta lotta contro la chiusura degli spazi universitari che ha avuto corso durante tutta la passata primavera, ci troviamo oggi a prendere nuovamente atto di questo accanimento repressivo ormai abituale nella città di Bologna. Tramite il più consueto strumento giudiziario, ancora

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Bologna: non si affitta a stranieri

L’avviso pubblicato qua sotto (a fianco ad un immagine dagli anni 30…) è stato appeso nell’androne del palazzo in via del Borgo di San Pietro 99 e recita testualmente “Non si prendono in considerazione stranieri anche se in possesso di permessi di soggiorno”. La cosa ci è stata segnalata da dei compagni che vivono lì e che oggi hanno raccolto

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Appelllo per il 9 settembre: Indipendenza e conflitto. Riprendiamoci spazi e parola

CONCENTRAMENTO IN PIAZZA DELL’UNITA’ ORE 14.30 Lo sgombero manu militari di Labas e Crash testimonia con efficacia la deriva autoritaria che investe il paese nel suo complesso. La repressione che colpisce militanti, realtà sociali e politiche antagoniste è l’altro volto delle politiche d’austerità, portate avanti da anni da parte del Partito Democratico, che pretendono di liquidare lo stato sociale cancellando

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Comunicato congiunto sulla repressione vista nuovamente oggi a Bologna

Bologna oggi si è svegliata più povera e grigia, sapendo che le istituzioni che la governano segnano un nuovo, vergognoso, passo in avanti nella gestione repressiva gestione repressiva del dissenso e dell’autorganizzazione. Quanto sta accadendo quest’oggi in città ci riempie di incredulità e rabbia: gli sgomberi contemporanei di Làbas e Laboratorio Crash, due centri sociali da anni inseriti nel tessuto

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2 agosto 1980 – 2017: noi non dimentichiamo

Le ombre mantenute dagli apparati dello Stato intorno alla strage di Bologna hanno ancora molto da insegnarci, e oggi vogliamo sottolinearne un aspetto evidenziato ieri da Contropiano. ” […] Nei primi anni 2000 alcuni giornali cominciarono a “pompare” la cosiddetta “pista palestinese” in contemporanea con la campagna “innocentista” a favore dei due condannati come colpevoli della strage: Giusva Fioravanti e

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Immigrazione/emigrazione – Contributo per un dibattito all’interno della piattaforma Eurostop

Leggi sul computer, leggi su Issuu, oppure Scarica il file per l’autostampa Non ci sono le porte dell’Europa e poi il mondo, così come nella edificazione del polo imperialista europeo non ci sono frontiere e identità nazionali che tengano. Nel capitalismo la forza lavoro è una merce che va dove ce ne è richiesta. Il capitalismo anche in questo campo produce

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Bologna. Le istituzioni fanno le pentole ma non i coperchi

Durante l’anno scolastico appena conclusosi associazioni cattoliche integraliste in difesa della famiglia, appoggiate anche da organi della Curia, giornali di destra e movimenti fascisti come Forza Nuova hanno portato avanti una campagna di intimidazione contro l’apertura degli spazi pubblici scolastici ad attività culturali riguardanti l’educazione all’affettività e alla sessualità, colpendo sistematicamente le maestre delle scuole elementari di San Pietro in

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